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Programmi gratis per lo spignatto 2.0

La cosmetica (anche quella fai-da-te) è una strana miscela di tradizione e tecnologia. Ecco due risorse online gratuite che rendono il lavoro della spignattatrice non solo più facile ma anche più professionale. La prima è ARC CREA RICETTA. Si tratta di un sito web che si può utilizzare anche senza fornire alcun dato (la registrazione servirà per salvare la ricetta e creare un inventario). STEP 1: clicca su "Aggiungi Fase" e scrivi "A", poi inserisci gli ingredienti idrosolubili, scegliendoli dal menu a tendina e specificando la quantità. Puoi anche lasciare l'Acqua per ultima: cliccando sulla frase finale, aggiungi direttamente la differenza per il 100%. STEP 2: ora aggiungi la "Fase B". Come prima, scegli oli, burri e cere. Ricorda di spuntare la casella "Lipide?". Ah, puoi trascinare le righe dove vuoi, cambiando l'ordine. STEP 3: è il momento della Fase "C", con gli attivi da inserire a freddo. Hai una nota da inserire? Puoi aggiungere una riga di testo vuota (nella lista delle materie prime) o scrivere nel campo "Note/Osservazioni" l'intero procedimento. STEP 4: la ricetta è pronta. Puoi valutare la percentuale di grassi e il grado di spalmabilità/untuosità ("cascata di grassi") con il grafico a curva. STEP 5: una delle funzionalità più utili: la conversione. Alzi la mano chi riesce ad adattare una ricetta da 100 a 75 g. Alla fine, puoi stampare il tuo capolavoro in pdf.     La seconda risorsa è un po' più complessa, perché riguarda la realizzazione di saponi. Si tratta del software gratuito I MIEI SAPONI. È un programma molto utile per scegliere e monitorare gli ingredienti. Anche qui puoi selezionare le materie prime da un menu a tendina, distinguendo fra: - oli (Oliva, Riso, Girasole etc.) - additivi (Miele, Glicerolo, Pantenolo etc.) - profumazioni (Oli essenziali, Fragranze etc.). Poi ci sono i cruscotti, che non calcolano la velocità... Percentuale di grassi saturi, durezza, cremosità, schiumosità: puoi prevedere il risultato finale e correggere subito il tiro. Altre funzioni utili: il calcolo della soda caustica (NaOH) e il diagramma a torta per gli acidi grassi.   Ora, non vi resta che provare... date un tocco hi-tech ai vostri spignatti cosmetici.

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Vero/Falso: 6 domande sul pH

“Rispetta il pH fisiologico della pelle”, “Detergente a pH neutro”… Spesso, quando si parla di cosmetici, si fa riferimento al pH. Scopriamo insieme come e quando si misura negli spignatti domestici, con 6 semplici domande (e risposte.)    1) Che cos’è il pH? Il pH esprime l’acidità di una soluzione e viene misurato utilizzando una scala di riferimento che va da 0 (acidi forti) e 14 (basi o alcali forti). Al valore intermedio di 7 corrisponde la neutralità, tipica dell'acqua pura a 25°C.   2) Il pH della pelle è neutro? No. Il pH della nostra pelle è leggermente acido, con valori normalmente compresi tra 4,2 e 5,6. Il sebo, l’acido lattico e le sostanze disciolte nel sudore sono i principali responsabili dell’acidità cutanea.   3) Il pH varia a seconda del sesso e dell’età? Sì. Nell'uomo la secrezione sebacea è maggiore rispetto alla donna e ciò spiega, almeno in parte, il motivo per cui la cute maschile è caratterizzata da un pH più basso (e quindi più acido) rispetto a quella femminile. Per lo stesso motivo, la pelle dei bambini e degli anziani ha invece un pH più alto (quasi 7) a causa di una ridotta produzione di sebo.   4) Per misurare il pH delle mie preparazioni, ho bisogno di strumenti costosi? No. Basta una semplice cartina al tornasole, un colorante di origine vegetale che, per la sua composizione chimica complessa, diventa rosso in ambiente molto acido, blu in ambiente molto basico (alcalino), mentre tende al giallo a pH neutro. Potete immergere la cartina direttamente nel liquido da analizzare oppure, se la consistenza è maggiore, prelevare un po’ di prodotto con una spatolina o una bacchetta di vetro. Lasciate asciugare leggermente e confrontate la tonalità con i segmenti colorati della “ruota cromatica”. Qualche esempio? Per il nostro gel igienizzante mani, il colore dev’essere verde chiaro, mentre per la nostra spuma detergente intimo deve virare verso il giallo-arancio.   5) Devo misurare sempre il pH? Sì e No. Precisiamo: è sempre consigliato monitorare il pH delle preparazioni. In questo modo, siamo sicuri che il prodotto sia idoneo alla parte del corpo su cui lo andremo ad applicare. Ad esempio, per il contorno occhi (una zona molto delicata), il pH dev'essere leggermente basico.   6) Il colore della cartina non è quello previsto dalla ricetta. Posso regolare il pH? Sì. Ecco le sostanze che puoi inserire per correggere il tiro: - per rendere più basica (“alcalinizzare”) la preparazione, puoi usare l’AMP, in gocce, oppure una soluzione di soda caustica al 4% (quindi, per 1 lt, userai 40 g di soda caustica e 960 g di acqua); - per rendere più acida la preparazione, puoi usare l’acido lattico, in gocce, oppure una soluzione di acido citrico al 3% (quindi, per 1 lt, userai 30 g di acido e 970 g di acqua).

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Vero/falso: a proposito di tensioattivi...

Utilissimi e diversissimi tra loro. Ecco cinque domande per capire meglio cosa sono e come funzionano i tensioattivi.   1) Cos’è un tensioattivo? È un agente che interviene sulla tensione interfacciale di un liquido. In pratica, è una sostanza che, in soluzione, si interpone fra due componenti che non si mescolano tra loro (come l’acqua e l’olio) e attenua la “repulsione” tra le due superfici di contatto. In particolare, se le superfici sono aria e acqua, il tensioattivo diventa "sostenitore di schiuma" (cioè rende la schiuma più densa e persistente), perché facilita l’incorporazione di aria nelle soluzioni.   2) I tensioattivi servono solo come agenti schiumogeni? No. Sono largamente impiegati in cosmetica anche come detergenti per favorire la rimozione dello sporco da cute e capelli. Per lo stesso motivo, li ritroviamo nei detersivi: grazie a loro, le sostanze grasse che si depositano sui tessuti finiscono per disperdersi nella soluzione di lavaggio.    3) È vero che i tensioattivi hanno una testa e una coda? Sì. Chimicamente, sono formati da una “testa idrofila”, che ha maggiore affinità con l’acqua, e una “coda idrofoba” che, al contrario, è in grado di interagire con le sostanze grasse (oli vegetali, burri etc.). Con questa struttura altamente funzionale, i tensioattivi possono inserirsi tra le due superfici di contatto (olio/acqua, oppure aria/acqua nel caso della schiuma).   4) Esistono solo tensioattivi di origine sintetica? No. Ne esiste una vasta gamma di origine naturale, che deriva dall’olio di palma o di cocco.   5) Per ogni tipo di emulsione esiste uno specifico tensioattivo? Sì. In base alla struttura chimica e alle finalità di “spignatto”, possiamo scegliere tra diverse categorie di tensioattivi: ANIONICI - sono quelli più utilizzati in saponi, detergenti ed emulsioni, pur non essendo proprio delicati. Possono risultare piuttosto aggressivi sulle pelli più sensibili a causa del loro pH, più alto rispetto a quello fisiologico cutaneo (è il caso dell'antipatico Sodio Laurilsolfato o SLS...); CATIONICI - efficaci come emulsionanti e condizionanti, sono particolarmente indicati per balsami, maschere e prodotti per capelli poiché riducono le cariche elettrostatiche; ANFOTERI - delicati sulla cute e sui capelli, hanno un grande potere lavante e sono indicati per detergenti e prodotti a risciacquo (bagnoschiuma, shampoo). È il caso dell'Amphotensid B4/C e dell'Amphotensid Cox; NON IONICI - non aggressivi, sono maggiormente impiegati come sostenitori di schiuma e/o in associazione con tensioattivi di tipo ionico. 

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Vero/falso: la verità sulla bava di lumaca

Un ingrediente di bellezza a dir poco originale ma straordinario contro gli arrossamenti, le cicatrici e le smagliature: scopriamo le proprietà della bava di lumaca (Helix aspersa) con il nostro Vero/Falso**.   1) È vero che la bava di lumaca è ricca di sostanze attive? Sì. La lumaca ha sviluppato un complesso sistema protettivo: nonostante sia obbligata a strisciare sulle superfici ruvide o accidentate direttamente con la pelle, non presenta sofferenze cutanee proprio perché il muco rigenera le cellule danneggiate. Anche le ferite dei predatori si rimarginano velocemente, senza cicatrici evidenti. Il segreto del secreto (perdonate il gioco di parole!) è nelle componenti: allantoina, collagene, elastina, acido glicolico e vitamine (nel dettaglio, vitamine A palmitato, B1 HCl, B2 e B6). Pare che la scoperta del valore cosmetico della bava sia stata casuale: nel 1980 in Cile, gli operatori addetti alla raccolta si accorsero che le loro mani erano straordinariamente idratate e lisce e che le escoriazioni si rimarginavano in tempi rapidi, senza sviluppare infezioni. Da qui è partita la sperimentazione.   2) Le lumache vengono uccise o subiscono danni? No. Il processo di raccolta professionale non è pericoloso per gli animali, perché non prevede l’utilizzo di acidi né la centrifugazione. L’elicicoltura (l’allevamento delle chiocciole) è un’attività in forte espansione e sta sviluppando protocolli sempre più rigidi.   3) La bava di Helix Aspersa è utilizzata solo come antirughe? No. La presenza dell’acido glicolico e dell’acido lattico favorisce l’eliminazione delle cellule morte. Inoltre, è proprio la delicata azione esfoliante che consente la penetrazione in profondità degli attivi. Ovviamente, le funzioni principali della bava di lumaca rimangono l’idratazione e la rigenerazione cutanea: il collagene e l’elastina rafforzano la cute, donando compattezza ed elasticità alla pelle, mentre le vitamine e le proteine favoriscono la riparazione dei tessuti danneggiati (cicatrici, rughe, segni dell’acne).    4) Si usa in percentuali elevate? No. Le percentuali di utilizzo variano dall’1% al 5%. Si può inserire in creme o gel con effetto anti-age, in prodotti specifici per pelli irritate o sensibili, in emulsioni delicate per levigare e illuminare il viso. È solubile in acqua, tensioattivi, soluzioni idroalcoliche e idroglicoliche.   5) Si può usare per le macchie scure della pelle? Sì. Applicando creme a base di bava di lumaca, si contrasta l’iperpigmentazione (ovvero la formazione di aree piatte e scure di pelle dovute all’eccesso di melanina), fenomeno che è molto frequente in gravidanza.   Inoltre, il secreto di Helix Aspersa previene la formazione delle smagliature, rendendo l’“attesa” ancora più “dolce”. 

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Vero/Falso: un po’ di chiarezza sui conservanti

C’è chi li odia e chi non ne può fare a meno. Il vero/falso di oggi è dedicato ai conservanti. Abbiamo raccolto le domande ricorrenti nei forum e sui blog, cercando di fare chiarezza tra miti infondati e dimostrazioni scientifiche. Fateci sapere cosa ne pensate.   1) I conservanti sono pericolosi per la salute? No. I conservanti sono importantissimi per una formulazione cosmetica e, di conseguenza, per la salute umana. Aiutano a mantenere il prodotto integro nel tempo, senza variazioni di aspetto e odore, ed evitano una contaminazione microbica.   2) Esistono conservanti “naturali”? Sì e no. In generale, i conservanti a nostra disposizione non sono tantissimi, quindi trovarne di efficaci in natura rischia di diventare una "mission impossible". Se vogliamo realizzare un prodotto “bio”, possiamo usare il potassio sorbato, il sodio benzoato, il sodio deidroacetato e l’alcool benzilico (è importante usare sempre una miscela di conservanti). Un conservante più naturale è la tintura di benzoino, molto in voga fra gli amanti dello spignatto.   3) È possibile realizzare un prodotto senza conservanti? Sì e No. Non è possibile realizzare un prodotto senza conservanti, tranne nel caso in cui la nostra formulazione è costituita solo da “matrici lipofile”, ovvero oli, burri e cere: l’assenza di acqua impedisce la proliferazione microbica (è lo stesso principio di conservazione degli ortaggi sott’olio.) Inoltre, diffidate dai prodotti che si dichiarano “senza conservanti”: spesso, si nascondono nei posti più insospettabili. Ad esempio, gli oli essenziali sono in grado di conservare un prodotto ma anche fragranze come il naticide e la dimetiglicina - che chiunque scambierebbe per ingredienti accessori - svolgono una funzione preservante. Quindi occhi aperti!   4) Si deve cambiare conservante a seconda del prodotto (es. creme, lozioni, gel etc.)? Sì e No. Il conservante va scelto anche in funzione della formulazione che stiamo preparando. Più che per il tipo di formulazione, però, i conservanti vanno scelti in funzione degli ingredienti. Ad esempio, se voglio realizzare un prodotto a pH acido come un detergente intimo, non userò il mix potassio sorbato + sodio benzoato, che agisce con pH basico (6).

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Gli oli essenziali, un elisir per il tuo corpo ma anche per l’ambiente

Grazie alle tante ricette che abbiamo condiviso, avrai potuto notare come i nostri oli essenziali sono un ingrediente perfetto per ogni preparazione che abbia a cuore il benessere della nostra pelle e dei nostri capelli. Ognuno con la sua funzione e con preziosi benefici in grado di regalarti una routine di cosmesi naturale che puoi tranquillamente ricreare a casa tua. Oltre ad essere dei validi alleati di bellezza, gli oli essenziali contengono sostanze molto preziose e utili per profumare in modo naturale gli ambienti, creare un’atmosfera piacevole e di relax. Il loro profumo ti aiuterà a purificare l’aria della tua casa, ad eliminare eventuali batteri, cattivi odori e a rilassare la tua mente sprigionando nell’aria un profumo inebriante e una sensazione di serenità. Abbiamo pensato di suggerirti alcune combinazioni di oli essenziali da cui potrai prendere ispirazione, ognuna con un aroma unico e adatto ad ogni specifica esigenza. Ti basterà aggiungere poche gocce di ogni olio essenziale e versarle direttamente nell’acqua degli umidificatori o all’interno degli appositi diffusori. Per liberarti dell’aria viziata e diffondere nella tua camera un fresco profumo agrumato, puoi unire 5 gocce di olio essenziale di bergamotto, riconosciuto per le sue proprietà disinfettanti e 5 gocce di olio essenziale di incenso che ti aiuterà a purificare l’aria grazie al suo potere antisettico. Per profumare e disinfettare la tua casa in modo ecologico prova ad unire 3 gocce di olio essenziale di tea tree che esplica la sua azione antimicrobica e antibatterica, 3 gocce di olio essenziale di eucalipto e 3 gocce di olio essenziale di limone. Aggiungi anche 1 goccia di olio essenziale di canfora e 5 gocce di olio essenziale di lavanda. Il profumo che sprigionerà il tuo diffusore ti permetterà di distruggere gli organismi infettivi presenti nell’aria. Se invece vuoi regalare al tuo ambiente un mix energizzante di profumi aromatici in grado di dare sollievo anche alla tua mente puoi unire 5 gocce di olio essenziale di rosmarino e 5 gocce di olio essenziale di salvia…saranno un vero toccasana per la tua casa e per le tue vie respiratorie! Puoi sperimentare tutte le combinazioni degli oli essenziali che più ti piacciono, ricorda solo di non spruzzare gli oli essenziali direttamente sulle superfici in quanto possono danneggiarle o cambiarne il colore.

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Must have Estate - Olio di cocco

L'olio di cocco è un prodotto interamente vegetale ottenuto esclusivamente dalla polpa (copra) di noce di cocco, mediante spremitura meccanica, seguita da estrazione con esano. L'olio viene successivamente raffinato mediante processi di deacidificazione, chiarificazione, deodorizzazione. PROPRIETÀ: L'olio di cocco è caratterizzato da acidi grassi a corta catena ed un relativamente alto punto di fusione. Si assorbe rapidamente quando applicato sulla pelle. APPLICAZIONI: L’olio di cocco è fra i più apprezzati per la cura dei capelli. Tra i suoi utilizzi vi è quello di olio solare, o di ingrediente nei dopo-sole. Viene impiegato anche come olio da massaggio per chi ha la pelle secca: l’olio di cocco può essere applicato sulla pelle del corpo sia prima che dopo il bagno. Viene impiegato anche in balsami labbra o come struccante. DOSI CONSIGLIATE nei cosmetici fai da te: Sapone liquido: 4-20%; shampoo: 1-20%; saponette: 60-75%; unguenti (uso topico): 50-70%. Per la protezione dei capelli L’olio di cocco ha proprietà ristrutturanti, condizionanti e nutrienti, affini alla cheratina e alle proteine del capello; dona lucentezza, morbidezza e volume ai cappelli secchi e sfibrati, rendendoli morbidi e setosi. Può essere utilizzato sia come impacco pre-lavaggio sia come shampoo, grazie all’elevato potere schiumogeno. Impacco: Prima di esporsi al sole, può essere applicato direttamente sui capelli, pettinando dalla radice alle punte per distribuirlo in modo uniforme. Può essere utilizzato come impacco prima di andare a dormire, proteggendo i capelli con una cuffia. Per il viso Struccante naturale ma anche antiage. Grazie alla sua consistenza grassa, è in grado di sciogliere il trucco anche waterproof e lasciare allo stesso tempo la pelle morbida e detersa. Per rimuovere ogni residuo di trucco, bagna il viso con acqua e applica una piccola quantità d’olio sulla pelle, massaggiando per qualche minuto. Rimuovi poi i residui di olio con abbondante acqua tiepida e con un detergente e completa la pulizia del viso con un tonico e una crema idratante. Lo sai che l’olio di cocco può essere utilizzato anche come antirughe? Nutre la pelle in profondità distendendo le piccole rughe. Altri usi dell’olio di cocco 1. Mani secche e talloni screpolati? Applica qualche goccia di olio e massaggia 2. Antismagliature, grazie alle proprietà emollienti ed elasticizzanti. Prova ad applicare l’olio una volta al giorno nelle zone con smagliature e massaggia per farlo penetrare in profondità. 3. Dopo la doccia: sulla pelle umida, spalma qualche goccia di questo olio e massaggia. La tua pelle apparirà vellutata e idratata. Se soffri di desquamazione e secchezza eccessiva, questo è il rimedio che fa per te!

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Cosmetici naturali fai da te – 6 motivi per iniziare

Ecco 6 motivi per iniziare a preparare in casa cosmetici naturali fai da te: Alta personalizzazione: potrai creare un prodotto adatto esattamente alle esigenze della tua pelle Ingredienti biologici italiani: puoi creare tantissime combinazioni e scegliere la tua profumazione preferita utilizzando solo ingredienti vegetali italiani, per evitare reazioni allergiche indesiderate Salute: salvaguarderai la tua salute e quella della tua famiglia Bellezza naturale: migliori la qualità della tua pelle che avrà un aspetto più pulito, tonico e luminoso. Risparmio economico Ambiente: contribuisci nel tuo piccolo alla salvaguardia dell’ambiente.

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